Il suono delle pagine - Delitti e misteri in Alto Adige

La tela del ragno è quella che consente a un autentico mostro di ghermire le sue prede: per violentarle, picchiarle, torturarle fino alla morte. Il mostro è Guido Zingerle, classe 1902, di Ciardes, val Venosta. È lui la famigerata “belva del Tirolo”.

La tela del ragno è quella che consente a un autentico mostro di ghermire le sue prede: per violentarle, picchiarle, torturarle fino alla morte. Il mostro è Guido Zingerle, classe 1902, di Ciardes, val Venosta. È lui la famigerata “belva del Tirolo”.

Prima regola per un ladro assassino: occhio alla roba che scotta. La refurtiva che gronda sangue va fatta sparire, al più presto, senza lasciare tracce. Prima regola per un buon investigatore: non mollare, mai. La soluzione, spesso, è più vicina di quanto si creda. E un pizzico di fortuna non guasta.

Nel settembre del 1964, in val Passiria, in una malga, la Brunneralm, sopra Saltusio, Luis Amplatz, figura storica del terrorismo separatista sudtirolese degli anni Sessanta, viene ucciso mentre dormiva da tre proiettili sparati da una Beretta calibro 9. Il suo compagno, Jörg Klotz, rimane solo ferito. Il killer è un austriaco, Christian Kerbler, agente dei servizi segreti italiani.

La storia del mostro di Merano inizia alle sette di sera dell'otto febbraio 1996. Merano accoglie placida e indifferente i suoi numerosi ospiti. Tra questi ci sono anche Hans Otto Detmering e Clorinda Cecchetti. Lui ha 60 anni ed è un alto funzionario della Bundesbank. Lei ne ha 49 ed è impiegata presso un asilo di Macerata. Si amano. Stanno camminando lungo la romantica passeggiata che scorre parallela al fiume e non sanno che anche la morte sta accompagnando i loro passi, invisibile come quel

La storia del mostro di Merano inizia alle sette di sera dell'8 febbraio 1996. Merano accoglie placida e indifferente i suoi numerosi ospiti. Tra questi ci sono anche Hans Otto Detmering e Clorinda Cecchetti. Lui ha 60 anni ed è un alto funzionario della Bundesbank. Lei ne ha 49 ed è impiegata presso un asilo di Macerata. Si amano. Stanno camminando lungo la romantica passeggiata che scorre parallela al fiume e non sanno che anche la morte sta accompagnando i loro passi, invisibile come quel tizio

Nella notte tra il 1° e il 2 dicembre 1982, in una camera da letto dell’Hotel Posta di Vipiteno, Roberto Festinese, pizzaiolo al “Wienerwald” di Vipiteno, uccide, strangolandola, la compagna Emma Giraldo, 32 anni, cameriera. Poi nasconde il corpo in una valigia, la carica in auto e si dirige a Venezia. lDove getta la valigia, appensantita con un pacco di chiodi, in laguna.

La Porsche 911 nera è lì, muta testimone dell’ultima notte del suo proprietario. L’hanno abbandonata sul margine sinistro della vecchia statale della Val d’Ega, tra Ponte Nova e Nova Levante, a 150 metri dalla galleria del chilometro numero 13. È il 5 agosto 1981: la vittima è Lorenzo De Toni, 29 anni, padovano, rappresentante di biancheria intima femminile e navigatore di rally.